Apr
27

A Tokyo

Posted by Taianokai on Aprile 27, 2012

Immersione primaverile
nello Yamato Damashii


Placido Procesi – 4° dan kyoshi di Kyudo (1928-2005)

Da domenica 25 a Sabato 30 Marzo 2012 la Tai-A no Kai, con quattro suoi rappresentanti e con il suo Preside Dr. Placido Procesi nel cuore, ha soggiornato a Tokyo secondo un programma di eccezionale intensità ed interesse riguardo alla pratica dello Iaido presso lo Shiseikan della Mitsubishi. Particolarmente sentito è stato l’incontro con numerosi sensei già conosciuti nei precedenti soggiorni del lontano 1999 e del 2005. L’accoglienza è stata inappuntabile da ogni punto di vista, sia dentro che fuori il Dojo, e, d’altra parte, non avrebbe potuto essere diversamente dato il perfetto Rei Ho dei sensei giapponesi: così la nostra Scuola ha potuto fruire, grazie anche ad altri prestigiosi appuntamenti, tra i quali, prima in ordine cronologico, l’offerta del sakaki davanti allo Specchio dell’Honden del Yasukuni Jinja, di una vera e propria immersione primaverile nello Yamato Damashii, il Puro Spirito Nipponico: un arricchimento davvero speciale!

Il soggiorno a Tokyo è quindi iniziato esattamente come una normale lezione e per di più di Domenica, giorno del Riposo e della Contemplazione. Infatti il primo importante atto compiuto è stato il Kashiwade davanti allo Specchio dell’Honden (Altare principale) dello Yasukuni Jinjia, il tempio dei caduti in guerra. Il tutto senza dimenticare l’alto onore concesso al Senpai – quindi a tutta la Scuola ed al Dr. Procesi – di essere in prima fila per partecipare all’offerta del sakaki, un gesto rituale tanto semplice quanto profondo compiuto dopo il norito (preghiera) del sacerdote shinto  davanti al grande Specchio, contornato anch’esso dal sakaki nella mistica penombra dell’Honden: preghiera ed offerta cui è seguito il sorso di sake nel piattino rosso. Evento che, ovviamente, è stato impossibile fotografare.

Ecco pertanto che non si dovrebbe mai dimenticare come ogni lezione – ed ogni giornata – inizi con l’inchino allo Specchio, il quale, come ci insegnava il nostro Preside Dr. Placido Procesi, «è la parte migliore di noi stessi», nel contempo in noi e sopra di noi. Porsi quindi sotto la Luce dello Specchio è l’atto primario ed imprescindibile per ogni Do degno di tale nome. E certamente non è stato un caso il fatto che, dopo il Kashiwade davanti allo Specchio dello Yasukuni Jinja, i sette giorni nipponici siano trascorsi fluidamente, senza intoppi, senza sprecare un attimo, in un’atmosfera satura di Rei Ho, nella più completa assenza di personalismi e banalità, nell’armonia più totale, fatta di estrema serietà ma anche di sorrisi ed allegria, di cui i maestri giapponesi ci hanno dato preziosissima dimostrazione, proprio secondo quanto è scritto – è bene che lo ricordiamo – nel nostro Regolamento: «nel Dojo trascorrono le ore migliori della giornata»: nel Dojo e, dobbiamo aggiungere, anche fuori di esso, davanti ad un boccale di birra o ad una coppetta di sake o… ad entrambi!

In fondo, coscienti o meno, siamo sempre sotto la Luce dello Specchio, la quale esige che la nostra vita non sia altro che un armonioso susseguirsi – nella buona come nella cattiva sorte – di gesti semplici, profondi, liberi da confabulazioni ‘interiori’, testardaggini, pretese, presunzioni, disonestà, aggiustamenti e compromessi. Gesti puri come l’offerta del sakaki.

* Al Yasukuni Jinja

* Allo Shiseikan-Mitsubishi

* A Nikko

* Nella fucina di Yoshihara

* Con Yamada Kayo sensei

* Ricevimento al Meiji Jingu

* Con Ishikawa Utaka sensei

* Sintesi