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L’abito blu del Kendo

Posted by Taianokai on Maggio 9, 2011

«La spada è un cristallo acuminato, un concentrato di puro potere, la forma naturale assunta dallo spirito e dalla carne quando sono uniti in unico strale di pura luce».

Mishima

Un evento molto importante si è verificato lungo la Via, in questa mia 62a Primavera: ho indossato di nuovo, dopo un “intervallo” di 15 anni, l’Abito Blu del Kendo. L’Abito della Via della Spada. È stata un’emozione forte e gentile. Proprio come il Kendo. Un’emozione brillante come la lama della spada, delicata come il Sakura e profumata come il Vento di Primavera: Haru no Kaze. Un’emozione che si è protratta ben oltre la lezione in Dojo, tanto che ho trascorso la notte avvolto in un alone Blu, finché il mattino successivo mi sono ritrovato a contemplare dapprima l’Hakama e poi il vecchio e usato Kendogi splendidamente consumato dall’uso: Wabi-sabi. In un flashback, ho rivissuto il passato nel quale il Kendo mi ha aiutato, e tuttora mi sta aiutando, a diventare un Uomo del REIHO, quindi ad acquisire un animo e un portamento “con la schiena diritta”: l’animo e il portamento dell’Uomo retto: Gishi (che migliore gioventù uscirebbe dalle scuole se il programma degli studi prevedesse il REIHO. Se nelle scuole si sperimentasse la dignità e il benessere morale che nascono imparando a mantenere la schiena diritta!).

Il Lampo del Fulmine: Kaminari, Ikazuchi, o, per dirla con Mishima, lo «strale di pura luce»: questa è l’idea luccicante del Kendo che mi ha sempre accompagnato e che durante la lezione ho cercato, seppur approssimativamente, di (lasciar) esprimere.

Kaminari, Ikazuchi (Lampo)

Il Kendo: Abito Blu come il Cielo e Lampo del Fulmine: una dimensione  speciale meravigliosa nella quale, anche se per pochi istanti: “Meeeeeenn!” (colpo al capo con Kiai e Zanshin), si viene rapiti oltre l’umano, oltre il composto di mente e corpo, oltre la vittoria e la sconfitta, oltre la vita e la morte: Sutemi.

Immancabile nel flashback – ma tuttora presente! – la figura del mio (nostro) Onjin Dr. Placido Procesi

senza la cui provvidenziale proposta nell’ormai lontano 1979 non avrei (avremmo) mai intrapreso la Disciplina della Spada, e senza i cui fondamentali insegnamenti, oggi, certamente, non sarei (saremmo) in grado di apprezzarne la profondità (del resto insondabile).

Naturalmente, di tutto questo devo ringraziare i miei Compagni di Spada: la lezione si fa insieme, e insieme si cerca di penetrare nel “segreto” del Kendo: il Blu del Cielo e il Lampo del Fulmine. Eh sì: quando indossiamo l’Abito Blu del Kendo ci vestiamo di Cielo. Diventiamo Cielo. Siamo avvolti e compenetrati dal Blu, il colore del Silenzio, della Calma, della Contemplazione. Poi, all’improvviso, nell’attimo senza tempo, l’Azione impensata, perentoria e inarrestabile: il Lampo del Fulmine, lo Strale di pura Luce nel Blu: «non ho occhi: la luce del lampo è i miei occhi», recita il Credo del Samurai.