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Stage Novara 2010

Posted by Taianokai on Marzo 13, 2010

Sei Praticanti della nostra Scuola hanno partecipato allo stage diretto da Miyazaki Kentaro sensei  ottavo dan kyoshi, presso la Palestra Istituto Salesiano a Novara il 27 e 28 Febbraio 2010.

Con Miyazaki sensei

Due giorni intensissimi durante i quali, con la sua consueta meticolosità “scrosciante”, il Sensei ha impegnato i partecipanti nello studio del Kihon e del Muso Shinden Ryu. L’atmosfera di intenso interesse per gli insegnamenti, che non ha conosciuto momenti di stanca, è culminata nel richiamo del Sensei all’importanza del silenzio: «Dove c’è il Silenzio c’è lo Spirito», sono state le parole che hanno introdotto l’ultima mezz’ora domenicale del seminario in una dimensione mistica, sottolineata da un consistente intervallo di assoluto silenzio che il Sensei faceva trascorrere tra l’esecuzione di un kata e il successivo. Il tutto, suggellato “per caso”, con precisione cronometrica, dal concerto delle campane dell’Istituto Salesiano, che il Sensei non ha mancato di evidenziare, invitando tutti, dopo Shomen ni rei, a ringraziare pure Don Bosco il cui ritratto campeggiava in alto nella palestra. Un segnale chiarissimo di come  la tecnica, pur necessaria ed anzi imprescindibile, sia un mezzo, di concerto con Saho (il modo di comportarsi), la postura e l’abbigliamento, per un obiettivo che è assolutamente OLTRE. Insomma, un seminario assai speciale.

Copertina nuova e, all’interno, copertina originale, di un eccezionale libretto a tiratura limitata che, fortunatamente, è stato possibile acquistare. In alto a sinistra la scrittura in kanji recita “Giocare nella Via”. Citiamo qui appresso alcuni termini di estremo interesse trovati nel testo.

Nebari: letteralmente vischioso, appiccicoso e anche tenace, ma nello Iaido indica pienezza di spirito in riferimento a come muoversi (taisabaki), elementi che si sviluppano col tempo e a seconda dell’energia.

Sae: brillantezza, chiarezza, purezza nel senso di assenza d’inganno. Si riferisce all’assenza di qualsiasi gesto non necessario in modo che venga rivelata chiaramente l’essenza intrinseca del movimento.

Senushima: significa letteralmente “un momento vuoto”, corrispondente al “ma” odierno, e indica un momento immobile ma pieno di tensione con tutta l’anima durante la recitazione (parola creata da Zeami riguardo al teatro No).

Ci sembra opportuno concludere citando il commovente appello di Ide Katsuhiko Sensei al termine del libretto:

«Sarei felice se voi istruttori vi impegnaste a elevare lo spirito del bushido in quanto cultura giapponese e non vi concentraste solo sulla tecnica».